Speriamo bene:
Alla Camera martedì 29 luglio le Commissioni VIII (Ambiente) e X (Attività
produttive) hanno iniziato l'esame del Decreto legge 91/2014, il cui
disegno di legge di conversione   (C 2568) è stato approvato dal Senato
con una serie di modifiche ed integrazioni significative, alcune delle
quali riguardano direttamente la legge quadro sulla caccia.

Ricordiamo infatti, che grazie ad una serie di emendamenti proposti dai
senatori Vaccari, Caleo, Luciano Rossi e altri, l'attuale formulazione del
testo, sostenuta in modo compatto dal Governo, comprende la risoluzione
della procedura di infrazione sui richiami vivi, sottoponendo il regime di
cattura all'applicazione dell'articolo 19bis della legge 157/92 (deroghe);
dispone che la caccia di selezione agli ungulati possa esercitarsi anche
su terreno coperto da neve (non più quindi solo in zona Alpi); porta a 5
colpi la limitazione del caricamento per le carabine semiatomatiche
relativamente alla caccia al cinghiale; deferisce la specie nutria a
quelle non più protette dalla legge 157/92, come ratti, arvicole e topi; e
dispone il contenimento su programmi regionali delle specie alloctone
invasive, anche finalizzati all'eradicazione.


Il percorso di modifica aperto dalle commissioni implica ovviamente
l'esame di proposte emendative provenienti da altre forze politiche. 
Considerando che il testo dovrà essere esaminato nella sua interezza in
tempo utile a far pervenire il decreto in Aula nella giornata di lunedì 4
agosto, il Governo ha consigliato di limitare la presentazione di
emendamenti puntando su modifiche di qualità, sulle quali il confronto
possa essere costruttivo e positivo. Non dovrebbero quindi esserci
stravolgimenti per quello che riguarda ciò che è già stato ampiamente
esaminato dal Senato su caccia e fauna selvatica.