II piano d'azione nasce con la finalità di contrastare le attività illecite, comunemente indicate con il termine di "bracconaggio", nei confronti degli uccelli selvatici. Tali attività  comprendono qualunque atto diretto all'uccisione, alla cattura o al traffico di fauna selvatica, viva  o morta, o parti di essa, in violazione delle disposizioni vigenti.
 
II piano d'azione si pone cinque obiettivi generali che riguardano
1) il potenziamento del contrasto  diretto alle attività illegali contro gli uccelli selvatici,
2) il potenziamento del contrasto indiretto,
3) la prevenzione,
4) il monitoraggìo dell'attuazione del piano e
5) l'istituzione di una cabina di regia nazionale. Nell'ambito di ciascun obiettivo generale vengono indicati più obiettivi specifici, ciascuno dei quali va perseguito attraverso azioni specifiche.
 
Le azioni vengono descritte in forma sintetica secondo il seguente schema:  
Priorità: alta, media o bassa, a seconda della rilevanza dell'azione ai fini del perseguimento delle finalità del piano
 
Tempi: tempi di realizzazione (a partire dalla data di approvazione del piano)  Responsabile: soggetto/i che si deve/ono far carico di promuovere l'attuazione dell'azione Programma: indicazione dei principali contenuti dell'azione
 
II piano persegue tra l'altro l'obiettivo di dare attuazione in Italia al Piano d'Azione di Tunisi, promosso dal Segretariato della Convenzione di Berna, e alla Roadmap europea per il contrasto alle uccisioni illegali degli uccelli in Europa.
 
La verifica dei risultati ottenuti attraverso il presente piano è prevista nel 2020, in concomitanza con la revisione del Piano d'Azione di Tunisi.
 
Si consiglia la lettura da pag. 04