Comunicato Stampa FIdC 21 novembre 2014
Finalmente si fa chiarezza sui Tesserine Venatori e Sanzioni Collegate

L'Aula ha approvato a maggioranza la proposta di legge di modifica della legge 6 del 2008 sull'esercizio dell'attività venatoria presentata dalla consigliera regionale Mara Piccin (Misto),

in una versione però trasformata da parte della Giunta con un emendamento sostitutivo dell'unico articolo di cui si compone il provvedimento, e formulato dall'assessore Paolo Panontin al termine di un incontro con tutte le forze politiche presenti in Consiglio.

Obiettivo della proposta Piccin, risolvere il problema della sanzionabilità delle irregolarità commesse nella compilazione del tesserino venatorio e, in particolare, dei casi di erronee o mancate annotazioni rilevate dopo che il documento è scaduto e non più nella disponibilità del cacciatore intestatario.

Quest'anno, infatti, alcuni esponenti della vigilanza regionale hanno effettuato delle verifiche sui tesserini degli anni dal 2009 a oggi, contestando ogni irregolarità rilevabile dalla lettura dei documenti ormai scaduti e non più in possesso del titolare.

Questo tipo di controlli - ha rilevato Mara Piccin - non sono coerenti con le garanzie difensive previste dalle leggi nazionale 689/81 e regionale 1/84, e neppure col dettato legislativo degli articoli 12 e 28 della legge nazionale 157/92 che attribuisce al tesserino rilevanza solo nell'ipotesi in cui la persona sia in esercizio venatorio.

E non va trascurato nemmeno il fatto che da un'analisi a posteriori di quanto segnato sul documento scaduto e riconsegnato è impossibile dimostrare la riferibilità delle annotazioni all'originario intestatario, che ha perduto la detenzione diretta del tesserino.

La formula votata stabilisce che l'accertamento delle violazioni di disposizioni relative agli obblighi di annotazione sul tesserino venatorio debba essere effettuato entro un anno dal termine dell'annata venatoria cui il tesserino si riferisce.

 

 

Ma iI 5 S non ci stanno

M5S: Dal Zovo, ennesima concessione ai cacciatori

20 Novembre 2014, ore 15:03

(ACON) Trieste, 20 nov - COM/AB - "Oggi in Aula si è fatta l'ennesima concessione a favore dei cacciatori. Questa politica non fa altro che ridurre al minimo i poteri di vigilanza e di controllo degli enti preposti sull'attività venatoria".

La portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo, commenta con amarezza l'approvazione della modifica alla legge regionale 6 del 2008.

"La Legge nazionale che disciplina la materia della caccia è la 157 del 1992 che, all'articolo 31, parla esplicitamente delle sanzioni amministrative. Per tutto quello che non è contenuto all'interno dell'art. 31 ci si riferisce poi alla legge quadro in materia di sanzioni 689 del

1981 e successive modificazioni - spiega Dal Zovo. In Aula abbiamo ricordato che per le sanzioni amministrative il tempo per le contestazioni è di 5 anni, mentre dal momento in cui viene accertato il fatto, ci sono ulteriori 90 giorni per inviare la notifica. Sostanzialmente con questo provvedimento, dopo il deposito del libretto da parte dei cacciatori, gli organi competenti avranno solo un anno per controllare il cartellino.

Altro che 5 anni previsti dalla legge. Per questo abbiamo votato con convinzione contro questo provvedimento. Questa modifica è un vero e proprio privilegio a discapito di altre categorie, aziende, cittadini che dovranno invece attenersi ai rigorosi 5 anni".

"Negli anni in questa regione, che era presa a modello per molte materie, si è riusciti a demolire molte forme di controllo e sanzioni ai cacciatori. Di esempi ce ne sono molti - sottolinea la portavoce M5S. Nel resto d'Italia, in forza dell'articolo 18 della legge 157/92 la caccia è consentita da un'ora prima del sorgere del sole fino al tramonto e le violazioni sono punite con la sanzione amministrativa da 103 a 619 euro.

In Friuli Venezia Giulia, grazie al comma 1 bis L.R. 34/96, la caccia alla posta per gli acquatici è consentita sino a un'ora dopo il tramonto. E

ancora: nel resto del Paese è vietato cacciare su terreni coperti in tutto o nella maggior parte di neve, salvo che nella zona faunistica delle Alpi e per l'attuazione della caccia di selezione agli ungulati. Nella nostra Regione, anche fuori dalla zona Alpi, quando il terreno è coperto dalla neve e gli animali selvatici sono particolarmente in difficoltà ed esposti, è invece consentito cacciare caprioli e cervi con i segugi.

Inoltre - aggiunge - è permessa anche la caccia ai palmipedi e ai trampolieri, nonché alla cesena e, 48 ore dopo l'ultima nevicata, persino alla lepre. E potremmo continuare a lungo".

"Una cosa è certa - conclude Dal Zovo - bisogna segnalare questa modifica pro lobby a ogni livello possibile, anche se siamo sicuri che, come già accaduto molte altre volte sulla legge 6/2008, questa modifica sarà impugnata".