Dalle Stelle alle Stalle
 
(ndr: Il pres. della Federcaccia del FVG, avv. Paolo Viezzi, in merito alle affermazion,i di alcune parti politiche e non, rivolte al mondo venatorio e a chi lo sostiene, chiarisce alcuni punti e propone a tutti una riflessione)
 
Debbo tornare sulla vicenda delle offese rivolte a Federcaccia da molti commentatori della pagina Facebook gestita dalla 5 Stelle Dal Zovo e sugli auspici di morte verso la mia persona rivolti da “un’amica” della citata consigliera, tal Munarin Patrizia.
Ebbene, entrambe hanno sentito l’esigenza di spiegare in pubblico i propri comportamenti negando le responsabilità e trovando come sostenitore della loro “invocata” innocenza, addirittura, il portavoce del movimento al Parlamento Europeo.
La Dal Zovo costernata ha dichiarato di essere contraria alla violenza, di aver cancellato immediatamente i commenti maleducati e minacciosi e di non aver nulla a che spartire con persone che perseguono fini illeciti con metodi discutibili.
La Munarin dal canto suo ha dapprima negato la valenza minatoria del post del 3/07 (…”se per errore investiamo il presidente regionale della Federcaccia, mentre spara a un animale investito, come dobbiamo comportarci? “…) e successivamente ha inserito in calce al medesimo un commento di richiamo all’educazione dei seguaci sostenendo d’essersi solo il 5/07 accorta che vi erano frasi minacciose ed offensive fra le considerazioni dei suoi amici (foto 1) 
Il “fomoso” Marco Zullo portavoce al Parlamento Europeo del Movimento 5 Stelle nel difendere l’esponente  grillina ha sottolineando come fosse deprecabile prima di tutto “la violenza con cui io stesso mi sarei espresso in alcune occasioni” ed il suo ricordo è andato alla storia di Adamas, il cane ucciso da un cacciatore ed a quella di un professore di Carlino accusato pubblicamente da ignoti delatori d’aver ucciso una tortora schiacciandone la testa avanti agli alunni delle scuola (foto 2,3,4,5)
Quello che ho trovato stupefacente nello svolgersi della vicenda è come tutti e tre i protagonisti seguendo la stessa metodologia si siano a loro modo affannati ad inseguire un’accusa pubblica al di fuori delle aule di giustizia, ridisegnando la propria immagine e scaricando la responsabilità su altri (c’era una volta un famoso politico che faceva così…ma non ricordo il nome!)
La Dal Zovo era talmente costernata e lontana dai personaggi maleducati e violenti che frequentavano a “sua insaputa “ la pagina Facebook (anche questa inconsapevolezza mi ricorda quella di un famoso politico messo alla gogna dai 5stelle “solo” perchè senza saperlo si è trovato intestato un appartamento) che mentre li cancellava (solo alcuni) discorreva con tal Paola Petrei sul sito nonsoloanimali.com mentre la stessa usava il termine “spregevole” verso il sottoscritto (foto 6).
La Munarin (spassosissima la sua difesa) probabilmente dopo essersi consultata con un legale, ha il 5/07 aggiunto un commento al suo post  sul Presidente Federcaccia, nel quale ha scritto d’essersi accorta solo allora che “altri” (sempre a sua insaputa) erano stati troppo offensivi verso il sottoscritto. Ciò ha fatto non avvedendosi che il 3/07 aveva messo uno smile sorridente alla frase postata da tal Giuliana Lenardon che suggeriva di passarmi e ripassarmi sopra con la macchina (foto 7,8,9)
Lo Zullo responsabile della comunicazione pentastellata - non l'ultimo dei portatori d'acqua – è arrivato addirittura a sovvertire ogni verità attribuendo a me la natura violenta per aver espresso con continenza delle opinioni e traendo, di ciò, ispirazione dal contenuto di alcuni vecchi articoli del Messaggero Veneto superati da altri successivi e da comunicati stampa ufficiali che avevano riportato a verità le notizie.
Nessun approfondimento autonomo dunque dei fatti di cui ha voluto dar conto "il portavoce" (qualcuno direbbe superficialità) e nemmeno lettura della pagina Facebook del sottoscritto (qualcuno direbbe non conoscenza) ove avrebbe potuto comprendere dal diretto scrivere di colui che voleva criticare come la frase sul cane Adamas non fosse mai stata detta nei termini inizialmente sintetizzati dal giornale o come la verità sulla vicenda del professore fosse  diametralmente opposta a quanto inizialmente sostenuto dal quotidiano, ovvero di un insegnante innocente, responsabile ed amato dalla comunità di Carlino.
Rimane a questo punto un dilemma che lascio a Voi lettori risolvere, ovvero: un movimento che dall’esponente più importante a quello minore riesce a mistificare in maniera così grossolana la verità, che si esprime con toni e parole prive di ogni educazione e senso civico, che si mostra  noncurante delle conseguenze che le sue esternazioni possono avere sulle singole persone innocenti (ed in questo caso del povero professore nuovamente ed ingiustamente dileggiato) è proprio la novità politica di cui abbisogna questo paese ?....
 
Paolo Viezzi