Al Messaggero Veneto all’attenzione del dott.Polzot
alla Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia avv.Debora Serracchiani 
All’attenzione dell’Assessore della Regione Friuli Venezia Giulia Avv.Paolo Panontin
Ai cittadini/cacciatori
 
OGGETTO: comunicato stampa su chiusura anticipata calendario venatorio specie Tordo, Cesena Beccaccia
 
Considerate le informazioni apparse sui diversi quotidiani in relazione all’esercitabilità dell’attività venatoria alle specie Tordo Cesena e Beccaccia in Friuli Venezia Giulia la presente associazione, per correttezza d’informazione ed evitare ingiustificati allarmismi è nella necessità di precisare quanto segue:
 
1) Diversamente da quanto riportato, non corrisponde a verità che il Ministero dell’Ambiente abbia esercitato il “potere sostitutivo” normativo verso la Regione Friuli Venezia Giulia riducendo il calendario venatorio regionale alle specie Tordo Cesena e Baccaccia che potranno essere, quindi, salvo successivi provvedimenti, prelevate in Regione sino al 31 di gennaio;
 
2) Allo stato, è cronaca solo il fatto che il Ministero dell’Ambiente abbia chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, cui compete la decisione, l’autorizzazione all’esercizio del potere sostitutivo di cui alla legge 131/03, autorizzazione che ad oggi non è stata concessa nè esaminata;
 
3) Non corrisponde a verità quanto affermato dal Ministero dell’Ambiente nella risposta alla “Question Time” dell’VIII Commissione della Camera dei Deputati del 15/01/15 ovvero che la Regione Friuli Venezia Giulia abbia un calendario venatorio in contrasto con la normativa comunitaria essendo il medesimo disciplinato dalla legge regionale n.24/96 conformemente all’art.18 della L.157/92 del quale riprende identico contenuto.
 
Tale conformità determina “per tabulas” coerenza con le normative comunitarie, di cui la Legge 157/92 che costituisce, appunto, formale recepimento per lo Stato italiano ai sensi dell’art. 1.4 della L.157/925.
 
4) Diversamente da quanto lasciato intendere dal Ministero dell’Ambiente e dagli organi di stampa, allo stato non esiste alcuna procedura d’infrazione nei confronti dello Stato Italiano aperta dalla Comunità Europea in ordine ai periodi d’esercizio dell’attività venatoria alle specie considerate ma solo una richiesta d’informazioni (Eu-Pilot) nel contesto del normale scambio di dati fra Comunità e Stati Membri.
 
5) L’acquisizione integrale delle informazioni richieste da parte della Commissione Europea, non ancora avvenuta per l’intempestiva più che efficiente opera del Ministero dell’Ambiente, potrà determinare l’archiviazione dell’Eu-Pilot, la richiesta di ulteriori dati o l’apertura di una vera e propria procedura d’infrazione.
 
6) Allo stato quindi non sussistono i presupposti di applicabilità della legge 131/03 che presuppongono la sussistenza della citata procedura d’infrazione per responsabilità dello Stato Membro diretta o derivata e prematuro quanto ingiustificato ogni provvedimento di chiusura anticipata alle specie Tordo, Cesena e Beccaccia.
 
Considerate tali premesse di fatto e confidando ad ogni livello in un’informazione corretta, completa e professionale non si può che sottolineare, nel caso di specie, la criticabile attività istruttoria compiuta dal Ministero dell’Ambiente sul tema oggetto di considerazione, segno di una politica che tende ulteriormente a svilire se stessa ed a determinare sfiducia nelle persone.
 
Invocare, per ragioni così modeste, più ideologiche e di appartenenza ad un ambientalismo dogmatico che scientifiche ed oggettive, addirittura la compromissione dell’autonomia normativa e decisionale delle Regioni è fatto grave al di là del tema in discussione segno di preoccupante assenza fra le Istituzioni di reciproco rispetto e collaborazione.
 
Di ciò abbiamo tutti da temere per le questioni più importanti che affliggono questo paese.
 
Udine 16 gennaio 2015
 
Avv.Paolo Viezzi
 
                                               Presidente Regionale della Federazione Italiana della Caccia